In un tempo oggi molto lontano erano gli sconosciuti l’uno dell’altra. Altea non sapeva dell’esistenza di Marco e Marco ignorava quella di lei. Nessuno dei due era interessato ad Amore e nessuno dei due era mai stato realmente bersaglio della sua freccia. 
Spesso si apprende che quando non sei alla ricerca di qualcosa sia proprio quell’oggetto indesiderato a ricadere lungo la tua strada. Per loro, in verità, è stato così solo in parte. Quando si videro per la prima volta, infatti, per lo più si ignorarono, tanto era grande la loro diversità di maniere e i modi attraverso i quali sapevano guardare agli altri e a loro stessi. Finché, un pomeriggio di agosto, mentre Altea trascorreva in Sardegna le sue vacanze estive, si trovò a ricevere un sms sul suo vecchio cellulare di allora, un Motorola grigio metallizzato, con quella iconica, ormai obsoleta, apertura a libretto. 

A leggere che fosse proprio quel ragazzo a chiederle di uscire rimase sorpresa, e dopo qualche perplessità, rispose che sarebbe tornata a Genova verso la fine del mese, e che, qualora l’invito fosse stato ancora valido, sarebbe uscita con lui con piacere.
Quel primo inaspettato appuntamento si materializzò. I due si scorsero da lontano. Entrambi un po’ tesi, come quando incontri una persona sconosciuta e non sai se avrai o meno argomenti da trattare. Loro non solo scoprirono di averne, ma non smisero mai di ridere e mai di parlare. Quella sera realizzarono di avere così tante cose da dirsi e condividere che, come nei momenti più preziosi della vita di ognuno, smisero di badare all’orologio. Restarono seduti sugli scogli per ore, a parlare di ogni cosa passasse loro per la testa. Senza il bisogno di anticipare i tempi o riempire i silenzi. Come due naviganti ai quali non interessa più la riva, lasciarono al fato decretare la rotta e al favore del vento decidere della loro fortuna.

Da quella notte stellata la loro vita mutò forme e prospettive. Quella di lei accolse un migliore amico per sempre. Quella di lui una migliore amica per ogni giorno del suo tempo.

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Oggi, cari Amici, scegliamo di raccontarvi questo nostro primo incontro quale più significativo, perché è così che siamo nati. 
Ed eccetto che per la complessità di eventi ed esperienze abbiamo scritto e attraversato fino a questo eccezionale approdo, per le quali siamo, entrambi e singolarmente, cambiati, il nostro modo di essere l’uno per l’altra è rimasto da allora immutato.